Nello sviluppo delle strutture intellettive c’è una continuità rispetto al periodo immediatamente precedente, nel senso che il pensiero ipotetico-deduttivo presuppone e completa le acquisizioni precedenti, giungendo a concludere un lungo processo che, con momenti di crisi e momenti di consolidamento, aveva avuto inizio già dal primo anno di vita.
Alla maturità intellettiva spesso non corrisponde una maturità di comportamento. Dai genitori sono “accusati” di essere “infantili”
Passaggio dal pensiero concreto al pensiero astratto:
- capacità di fare progetti
- proiettarsi verso il futuro
- messa in discussione del mondo e della realtà
- messa in discussione degli insegnamenti degli adulti
Il pensiero in questa età può riguardare non soltanto le cose non osservabili, ma anche i fatti non direttamente vissuti, può fare delle ipotesi. La comparsa del pensiero ipotetico-deduttivo, che maturerà e si rafforzerà nel corso dell’adolescenza, in rapporto sia con la scolarizzazione sia con una specifica educazione al ragionamento, ha vari effetti sulla vita del preadolescente. Innanzi tutto apre la via ad una maggiore comprensione degli insegnamenti, prima ancora inaccessibili; poi rende il ragazzo sempre più capace di fare ragionamenti di tipo induttivo e deduttivo. Il preadolescente avverte sempre di più il bisogno di compiere, in condizioni di piena autonomia, delle sperimentazioni nei vari ambiti dell’esperienza (da quello dell’ambiente fisico a quello sociale) e sviluppa anche il desiderio di voler dimostrare con argomentazioni le affermazioni che si fanno o a scuola o in famiglia.