Cominciare una psicoterapia o un percorso di consulenza non è proprio cosa facile.
In genere si tende a rimandare, a pensare che ce la si possa fare da soli. E’ già un primo passo difficile capire che si ha questo bisogno.
Poi, bisogna decidere da chi andare. Come si fa?
In genere si chiede consiglio a un amico o al proprio medico e, a volte, perché no, si cerca su internet. Ma, in ogni caso, il nome dello psicologo scritto sul bigliettino o trovato su internet è un mistero, non vi dirà molto della persona che troverete, a volte non avrete neanche molte informazioni sul tipo di approccio terapeutico utilizzato.
Solo il primo incontro reale vi darà la possibilità di conoscere il professionista e la persona. E lì capirete se l’incontro è quello “giusto” da un punto di vista emotivo e relazionale perché vi renderete conto di un aspetto fondamentale, cioè se vi sentite a vostro agio e se, quindi, sarà possibile per voi aprirvi e raccontarvi.
Da un punto di vista professionale, anche se ci sono tanti modelli terapeutici, tante scuole di pensiero, ovvero tanti diversi e validi modi di affrontare i problemi, ciò che invece deve essere univoca, tra i professionisti che contatterete, è quella che si chiama deontologia professionale. Tutti gli psicologi si rifanno al codice deontologico degli psicologi , sono iscritti a un albo regionale, devono rispettare delle norme di tutela del paziente, devono rispettare un tariffario psicologi.
L’Ordine Nazionale ha redatto, inoltre, una carta dei diritti del consumatore di prestazioni psicologiche che vi invito a consultare per sapere quello che è in vostro diritto aspettarvi quando contatterete uno psicologo o psicoterapeuta.
Perché la “forma” è importante quanto il “contenuto”, quando si parla di persone, di relazioni, di rispetto tra le parti.