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Infertilitá come crisi di identità e di coppia. Come curare la ferita e ritrovare la propria capacità generativa.

Da diversi anni mi occupo di infertilità e incontro nel mio studio donne e coppie che vivono con sofferenza e ansia la loro difficoltà a diventare genitori.

Cosa ci sia dietro ai problemi di fertilità è molto complesso da stabilire. Da un punto di vista fisiologico le cause possono essere diverse, a volte, anche difficili da individuare. Da un punto di vista psicologico ciò che si nasconde dietro ad una diagnosi di infertilitá è ancora più complesso. Sono le storie di tante donne e tanti uomini che hanno vissuto un dolore profondo per le perdite subite, per i tentativi falliti, per il desiderio di genitorialità che diventa un chiodo fisso attorno al quale si concentra tutta la propria vita e che lascia un vuoto incolmabile.

I pazienti infertili sono costretti a confrontarsi, innanzitutto con un vero e proprio lutto che coinvolge l’individuo, soprattutto la donna, ma che ha un impatto particolarmente forte sulla coppia.

L’infertilità, infatti, ostacola il movimento della coppia verso la fase successiva del matrimonio e della vita familiare. In questo senso, l’infertilità è una crisi di sviluppo familiare inter-generazionale che impedisce anche ai propri genitori  ad esempio,  di progredire nella fase del ciclo di vita ( i genitori che non diventano nonni). È una crisi di genealogia familiare in cui l’infertilità compromette il potenziale generativo della famiglia. In questo senso, è molto importante, quando c’è la disponibilità, incontrare la coppia per aiutarla non solo ad essere consapevole del proprio lutto e del proprio dolore e dei propri modi differenti di esternarlo, ma per aiutarla anche ad individuare la resilienza di coppia come capacità di adattamento e riadattamento alla crisi.

Nella mia esperienza ho potuto constatare come l’infertilità, oltre ad essere un lutto da elaborare, sia un fenomeno che comprometta fortemente il senso di se’ e, quindi, comporti una vera e propria crisi di identità alterando il senso di sé e creando o aggravando i sentimenti di disagio, disperazione e vergogna.

Sia gli uomini che le donne infertili sperimentano, come risultato dell’infertilità, un’alterata immagine di sé. Le donne spesso si sentono inadeguate e carenti per non aver realizzato il ruolo sociale che gli altri si aspettavano da loro, mentre gli uomini si sentono inferiori, umiliati e arrabbiati.

L’infertilità comporta, quindi, non solo una perdita effettiva della gravidanza o del bambino desiderato, ma anche una ferita narcisistica e una perdita simbolica di sé.

Per questo motivo, ritengo fondamentale, per tutti i pazienti che seguo, che l’obiettivo della terapia debba essere anche quello di integrare e incorporare l’infertilità nella loro identità individuale e nel senso di sé. In questo modo, la persona è in grado di andare oltre la visione di se stessa come “infertile”.

E, penso, che solo quando si ripara questa ferita narcisistica, si possa finalmente  “generare” il cambiamento.

Dott.ssa Patrizia Fiori Cell. 3889739960

patrizia.fiori@sportelloascolto.it

Riferimenti bibliografici

Psychology of Infertility LINDA HAMMER BURNS AND SHARON N. COVINGTON, in Cambridge University Press 978-0-521-85363-7 – Infertility Counseling: A Comprehensive Handbook for Clinicians, Second Edition Edited by Sharon N. Covington and Linda Hammer Burns

picture: Pablo Picasso “Girl before a mirror”

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